domenica 28 novembre 2010

Serata di Natale a Galliate Lombardo

 Anche quest'anno, ed è il quarto, ho organizzato, insieme a un gruppo di  collaboratori fedelissimi, una serata di parole e musica dedicata al Natale. I racconti, che saranno letti nella consueta, perfetta maniera da Jane Bowie, Miriam Falischia e Marco Airoldi ,sono stati scritti da me e da alcuni amici scrittori.
E come gli altri anni, la serata sarà rallegrata dalla voce di Roberta Barbatelli che canterà alcune canzoni natalizie accompagnata dalla chitarra di Paolo Mainetti

lunedì 8 novembre 2010

la prima volta in bungalow

Le nostre vacanze? Soprattutto in campeggio. Quattro anni col carrello tenda, quindici con la roulotte.  Che poi abbiamo venduto, due anni fa. Per decidere, quest'anno, di tornare al mare a fare la vita da campeggio. E abbiamo affittato un bungalow. In realtà, quando siamo partiti per la Sardegna, pensavamo a una soluzione diversa. Le circostanze ci hanno obbligato a cambiare idea. All'improvviso ci occorreva un'alternativa. Ci occorreva l'indirizzo di un campeggio.  Una scelta affrettata, al buio, in una zona della Sardegna che non conoscevamo ancora. Una zona splendida, a pochi chilometri da Alghero.
Ci ha accolto un vento impetuoso, freddo, e che ha continuato a soffiare per tre giorni interi., intenzionato a farci dimenticare che eravamo già a metà giugno. Bisogna far passare il tempo nella speranza di giornate migliori.
Niente da fare se non caricare le bambine in macchina e esplorare i dintorni. Gita a Sassari a comprare tute e golfini per le gemelle, a Capo Caccia per ammirae il panorama. Dalla macchina. Proibito scendere con il vento che faceva ondeggiare la vegetazione attorno. Pericolo di otite per le  bambine. Non era il caso.
Qualche giro con le carrozzine nei dintorni.
Campeggio splendido. Ma non adatto ai bambini. Chi ha prenotato per noi, non ha fatto caso a questo particolare. Basilare per noi, con Laura e Matilde  che camminavano appena.. Occorreva una spiaggia grande, con gli ombrelloni e le sdraio , la sabbia e l'acqua bassa. Avevamo a disposizione una spiaggetta assolata senza alcuna attrezzatura, situata in fondo a una serie di scalini scavati nella roccia.
Quando il vento si è stancato di vorticarci attorno, abbiamo optato per la piscina.
La borsa di plastica stracolma di costumini di ricambio, pannolini, salvietti umidificate, teli igienici, biberon, succhi di frutta, asciugamani, pacchetti di crackers, cappellini, attraversavamo il breve spazio che divideva il nostro bungalow dalla piscina. Incontravamo tutte le volte, e anche più volte al giorno, un piccolo drappaello di bambine che, al nostro arrivo, circondavano noi e le carrozzine. Sempre le stesse.  Avevo finito per impararrne i nomi anche se le confondevo tra loro. E non riuscivo a ricordare se Palmina era quella con  i capellli chiari,  Rebecca quella  magra magra con le costole fuori,  se era Romina che aveva l'herpes sulle labbra, o se quel naso troppo lungo appartenesse a  Samanta. ma loro, invariabilmante, nell'incontrrci, aprivano le scommesse. "  Questa è Matilde.  E lei è Laura. Vero che ho indovinato?"
Sorrisi forzati, risposte di convenienza. Riuscivamo a raggiungere il bar e la piscina.
La sera, ripercorrevamo lo stesso sentiero per arrivare al bar e al piazzale dove era stato allestito un piccolo palco. Quattro o cinque ragazzi alle prime armi improvvisavano la conduzione di una baby-dance. Era l'ora dell'affollamento. I bambini non si contavano. e Le mamme, i nonni e i papà. Le domande non si contavano.
" Ooh, che carine. sono gemelle? " " Certo, si vede. Sono identiche. e come fate a distinguerle?"
Una bimbo, otto o nove anni si è avvicinato con aria timida.:  " Quanti mesi ha Laura? " Quattordici. ho risposto, al limite della sopportazione. " E Matilde?"
E il bungalow era carino, tutto sommato, e anche fornito di tre cucchiai, tre coltelli, tre forchette, una pentola per la pasta e due tegami. Oco di più. Niente cucchiaini., niente tazze per la colazione., niente caffettiera.   "tanto c'è il bar." ha pensato la direzione. " Tanto ci sono quelli di plastica  nel negozio del paese vicino," abbiamo pensato noi. e una caffettiera fa sempre comodo."
Quando è arrivato il momento della partenza, quelli che sono avanzati, glieli abbiamo lasciati in bella vista sul tavolo.
Tutti, tranne la caffettiera.